Nella vita di tutti i giorni così come nel lavoro spesso siamo imprigionati in comportamenti disfunzionali e molte volte diventiamo “ostaggi” di situazioni, persone o pensieri allontanando la potenza che possediamo che, invece, potremmo utilizzare come risorsa.
Da queste premesse ha preso il via il seminario Potenziarsi per potenziare, pensato per recuperare le risorse nel “qui ed ora”, per trasformare la propria “potenza” in “azione” scegliendo di essere “liberi” attraverso tecniche ed esercizi ad hoc.
Il percorso serale è iniziato con una sintesi dei seminari precedenti che ha permesso di iniziare la seconda parte dell’anno partendo dall’analisi della parola POTENZA, di cui è stata fatto un acronimo per recuperare i concetti e le riflessioni principali emersi dall’inizio dell’anno con il comune denominatore dell’esserci fino in fondo nella vita e nel lavoro.
Il passo successivo è stata la testimonianza del Dott. Lucio Tubaro – Responsabile Reclutamento, Formazione e Sviluppo Bticino – che ha deciso di cambiare la propria vita, personale e professionale, facendo appello alla propria potenza e scegliendo di non essere più ostaggio di situazioni ancorate al passato e raggiungendo così il proprio obiettivo con soddisfazione.
Dopo la testimonianza, il seminario si è articolato in due parti: dapprima Victor Russo ha affrontato il tema dal punto di vista della PNL (Programmazione Neuro Linguistica), successivamente Manuela de Simone ha scelto un’ottica tipicamente transazionalista.
Attraverso un esercizio basato sui successi ed insuccessi personali e professionali, è stato affrontato un tema caro alla PNL: le credenze. Le credenze rappresentano tutto ciò che noi abbiamo appreso nel corso della nostra da fonti esterne e che, anche inconsapevolmente, abbiamo fatto nostre. Le credenze possono essere limitanti e potenzianti. Le prime ci portano ad essere ostaggi di noi stessi e potrebbero di conseguenza rappresentare un limite anche per le altre persone; le seconde sono funzionali nel rapporto con gli altri oltre che per noi stessi.
In tutto ciò un ruolo importante viene ricoperto dai nostri pensieri che ci possono ostacolare o potenziare, alimentando alcune credenze piuttosto che altre. In tutto ciò che facciamo è molto più funzionale alimentare le nostre giornate e le nostre azioni di credenze funzionali e potenzianti piuttosto che di credenze che fanno disperdere inutilmente la propria potenza.
Essendo le credenze frutto anche dei nostri pensieri, occorre sottolineare che sono proprio i pensieri a determinare la qualità della propria energia, in quanto essa è di per sé neutra e può diventare come conseguenza del proprio atteggiamento mentale energia positiva o negativa.
Per allontanare i pensieri negativi e le credenze limitanti si può ricorrere alla tecnica dell’ancoraggio, già affrontata nei seminari precedenti.
Nella seconda del seminario, è stata stimolata la riflessione su un concetto fortemente collegato a quello della potenza: le decisioni.
Potenziarsi per potenziare significa anche scegliere liberamente i propri comportamenti.
Molto spesso, infatti, anziché scegliere auto-nomamente, lo facciamo sotto alcune “spinte” che ci provengono dal passato e sotto l’influenza di una serie di messaggi che ci sono stati inviati da persone significative del nostro ambiente di riferimento.
A partire da queste spinte e da una serie di altri messaggi genitoriali, ogni persona sviluppa una sorta di “copione”, una sceneggiatura che porterà con sé e che renderà la vita più prevedibile, ma non necessariamente più gratificante. Qualcuno si troverà ad agire sotto la spinta del “Compiaci”, qualcun altro sotto il “Sii perfetto”, qualcun altro ancora sotto lo “Sforzati”, alcuni sotto l’influenza della spinta “Sbrigati” e altri ancora a partire dal “Sii forte”. Ciascuno di questi messaggi porta con sé la negazione di un permesso (Non essere te stesso, non avere l’età, non essere intimo, non sentire), e ciascuno può essere ritrovato tanto nelle singole persone quanto nelle organizzazioni, che portano così funzioni e disfunzioni relative dentro i gruppi, con le amplificazioni che ciò determina.
All’interno del seminario le persone hanno potuto lavorare concretamente su alcune decisioni “mancate” o “rimandate” della propria esperienza, per vedere quali pensieri, quali “spinte”, quali emozioni vi fossero collegate e se tali pensieri, emozioni , spinte, fossero o meno realmente collegate ad un’analisi della situazione reale e presente, o al contrario conseguenza di vecchie strategie comportamentali non più adeguate al contesto attuale.
L’obiettivo è stato riscoprire tre concetti fondamentali per ri – scegliere il proprio copione di vita:
consapevolezza, responsabilità e autonomia. Parole chiave per vivere se stessi e la propria potenza come energia libera e non più vincolata da qualcosa o qualcun altro.
Il seminario si è chiuso con la scelta, da parte dei partecipanti, di una piccola decisione da portare avanti, lasciando uscir fuori così la prima vibrazione di quell’angelo racchiuso nel marmo.